DOTTORE GIAN PAOLO TASSI

PLDD= Percutaneous Laser
Disc Decompression

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FAQ DOMANDE E RISPOSTE

DOMANDA: CHE COSA E’ LA PLDD ?

RISPOSTA:

La pldd (percutaneous laser disc decompression – decompressione percutanea mediante laser del disco)  e’ una tecnica non chirurgica ma interventistica veramente mini  invasiva per il trattamento di un 70% circa delle ernie discali e 90% delle protrusioni discali (queste sono delle piccole ernie discali che a volte sono molto dolorose e non rispondono alle terapie piu’ conservative come farmaci e terapie fisiche).

 

DOMANDA: COME FUNZIONA LA PLDD?

RISPOSTA:

Essa utilizza anestesia locale, un sottile ago ed una fibra ottica laser.  Viene praticata in sala operatoria con il paziente in posizione laterale o prona (nelle ernie del disco lombari) o supino (nelle ernie cervicali). Prima si pratica l’anestesia locale in un punto esatto della schiena  (se lombare) o del collo (se cervicale), poi si inserisce un ago sottile che, sotto controllo radiologico, raggiunge il centro del disco (chiamato nucleo polposo). A questo punto si inserisce la fibra ottica laser all’interno del sottile ago e si inzia ad erogare energia laser (calore) che vaporizza una piccolissima quantita’ del nucleo polposo. Questo determina una diminuzione del 50-60% della pressione intra discale e quindi anche della pressione che l’ernia o la protrusione esercita sulla radice nervosa (causa del dolore).

 

DOMANDA: QUANTO TEMPO OCCORE PER FARE  LA PLDD ? E’ UNA UNICA SEDUTA?

RISPOSTA:

Ogni procedura di pldd (si possono anche trattare a volte 2 dischi contemporaneamente) dura dai 30 ai 45 minuti e la suduta e’ unica..

 

DOMANDA: IL PAZIENTE SENTE DOLORE DURANTE  LA PLDD ?

RISPOSTA:

Se fatta in mani esperte il dolore durante la pldd e’ minimo e dura solo alcuni secondi: avviene nel momento in cui  l’ago attraversa l’anulus fibroso del disco (la parte piu’ esterna del disco). Il paziente, che e’ sempre sveglio e collaborante, deve essere pre avvissato  in quel momento per evitare movimento bruschi del corpo che egli potrebbe fare in reazione allo stesso breve dolore. Molti pazienti non sentono dolore durante tutta la procedura.

 

DOMANDA: LA PLDD HA RISULTATI IMMEDIATI?

RISPOSTA:

Nel 30% dei casi il paziente sente un miglioramento immediato dei dolori che poi migliora ulterioremente e gradualmente nelle 4 – 6 settimane successive.  Nel 70% dei casi spesso si hanno “alti e bassi” con dolori “vecchi” e “nuovi”  in tali settimane ed un giudizio serio  ed attendibile sulla riuscita della pldd o meno si puo’ dare solo dopo 6 settimane.  Quando la riuscita e’ positiva, i miglioramenti possono continuare fino ad 11 mesi dopo la procedura.

 

DOMANDA: LA PLDD PREVEDE IL RICOVERO ?

RISPOSTA:

 Personalmente preferisco ricoverare il paziente per 24 massimo 48 ore.

 

DOMANDA: E’ UNA TECNICA NUOVA?

RISPOSTA:

Non e’ una tecnica nuova perche’ il suo inventore, il prof. Daniel s. J. Choy della columbia university di new york, l’ha inventta a meta’ anni ’80 ed il primo caso su di un paziente fu eseguito nel febbraio 1986 in austria dal prof. Choy e dal prof. Peter asher (direttore del dipartimento di neurochirurgia della universita’ di graz). La fda (foods and drugs administration) americana ha approvato la pldd, dopo 5 anni di approfondite investigazioni scientifiche, nel 1991. I  fatti importanti in merito sono due : 
1) e’ che essa e’ poco conosciuta non solo dai pazienti ma anche da moltissimi medici. La pldd ha alle spalle piu’ di 27 anni di esperienza scientifica e si stima che piu’ di 150.000 pazienti nle mondo ad oggi siano stati trattati con la pldd.
2) la divulgazione della  pldd e’ stata fortemente  ostacolata in italia ma  anche in altri paesi del mondo perche’, purtroppo,  ci sono degli interessi economici molto grandi che riguardano il capitolo “ernie del disco”..

 

DOMANDA: QUALI SONO I RISULTATI ?

RISPOSTA:

I risultati, nelle circa 100 pubbliczioni scientifiche ad alto impatto scientifico (high impact factor scientific publications), variano da autore ad autore e vanno dal 70%  a quasi il 90%. Personalmente, dopo piu’ di 4.000 pazienti trattati dal 2002 al 2018, ho un 85% di risultati positivi.

 

DOMANDA: SI VERIFICANO CASI DI RECIDIVE ?

RISPOSTA:

Si. Le recidive variano dal 4 al 10% . Nella mia personale statistica sono del 4% in un periodo di 16 anni. Molte volte , se accade, la pldd si pu’ ripetere.

 

DOMANDA: VI SONO RISCHI E COMPLICANZE ?

RISPOSTA:

Si ma sono molto basse statisticamente e quelle gravi avvengono solo se la pldd viene eseguita da operatori senza esperienza e senza un lungo ed adeguato trainig. In merito bisogna sottolineare un fatto molto grave che sta avvenendo sia in italia ma anche nel regno unito, in russia, nei paesi del golfo, in ucraina, india, pakistan, bangladesh , cina ed altri paesi:  vi sono dei medici che praticano la pldd senza aver avuto training adeguati e cio’ mette a rischio gravemente sia la salute dei pazienti che il buon nome della tecnica. Ricevo email mensili in merito a questo argomento da pazienti di tutto il mondo.

 

DOMANDA: QUALI SONO LE COMPLICANZE E CHE STATISTICHE HANNO ?

RISPOSTA:

Personalmente l’unica complicanza su piu di 4.000 pazienti trattari in 16 anni sono dello 0,1% (1 caso su mille) e’ quella della  discite ovvero la infezione del disco trattato con la pldd nonistante sempre si faccia antibiotico terapia di prevenzione ai massimi livelli. Il 99% delle disciti si risolvono con riposo a letto per 15 giorni e antibiotico terapia per 6 settimane. Nell’1% dei casi bisogna intervenire chirurgicamente.

 

DOMANDA: I PAZIENTI CHE NON HANNO RISULTATI POSITIVI CON LA PLDD POSSONO POI ESEGUIRE GLI ALTRI TIPI DI INTERVENTI PER ERNIE DEL DISCO ?

RISPOSTA:

Certamente si e possono essere fatti allo stato dell’arte  perche’ la pldd usa semplicemente un sottile ago senza tagliare cute, senza scollare muscoli dalle osse vertebrali, senza rimuovere , seppur piccole quantita’,  di osso delle lamine vertebrali e senza rimuovere legamenti. La solo cosa che fa e’ vaporizzare 20 – 30 milligrammi di nucleo polposo ovvero una  ducentesima  parte del nucleo polposo. Spesso non e’ vero il contrario, ovvero i pazienti che hanno avuto insuccessi (si leggano le tantissime pubblicazioni relative all’ampio e importante capitolo scientifico della “failed back surgery syndrome” - “sindrome del fallimento della chirurgia della colonna”) con le altre tecniche (chirurgia tradizionale o endoscopica) non sempre possono sottoporsi alla pldd.

 

DOMANDA: COME AVVIENE LA CONVALESCENZA E QUANDO SI PUO’ TORNARE AL LAVORO?

RISPOSTA:

Il paziente viene fatto alzare circa 8 ore dopo la pldd e la ripresa delle comuni attivita’ quotidiane deve evvenire molto gradualmente – step by step – nell’arco di 3 settimane. La ripresa dal lavoro varia dai 15 ai 45 giorni (dipende dal tipo di lavoro che il pazinete svolge). Bisogna poi che il paziente rispetti sempre le poche regole di chi soffre o ha soffferto di ernie discali ovvero:
1- non fare mai sforzi in genere di una certa entita’ ;
2- non fare troppi e continui flessioni e / o torsioni del tronco;
3- evitare attivita’ con salti / sobbalzi;
4- evitare il sovrappeso;
5- evitare molti sport o tipi di ginastiche in palestre o a casa deleteri per la colonna vertebrale;
6- evitare posture scorrette e viziate;
7- evitare la posizione seduta per lungo tempo (ogni ora bisognere alzarsi 5 minuti). 
Preciso che tutti gli sport fanno bene al fisco ma due strutture del nostro corpo ne possono risentire in maniera molto dannosa: la colonna vertebrale e le ginocchia.  Le passeggiate sono la attivita’ fisica piu’ salutare per tutto il corpo, comprese ginocchia e colonna vertebrale. Nel 90% dei casi anche il nuoto (stile dorso e stile libero) e lo stretching con colonna vertebrale in asse ed in scarico.

 

Dr. Gian Paolo Tassi



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